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La birra è una bevanda conosciuta forse in tutto il mondo e amata da molti. Chiara, rossa o scura, una birra fresca in una torrida giornata d’estate è uno dei piccoli piaceri della vita. In tanti la amano, ma forse non tutti sanno che la birra è salutare. Se la si consuma con moderazione, infatti, non solo non fa male, ma produce addirittura dei veri e propri benefici per l’organismo, anche a livello preventivo.
La birra in sé non ha un elevato grado alcolico (da 3.6 grammi la lager a 6 grammi la doppio malto, di alcol ogni 100 grammi di prodotto); la quantità massima consentita, prendendo in considerazione la lager, è fissata a circa 4 litri a settimana per gli uomini e 3 litri per le donne, il che vuol dire al massimo 2 o 3 bicchieri da 25 cl l’uno al giorno. Superati questi livelli di assunzione, il consumo di birra arreca più danni che benefici. Niente birra, ovviamente, per le donne in gravidanza, né tantomeno per quelle che stanno allattando. La birra tradizionale è vietata anche ai celiaci, che possono invece consumare le specialità in cui il glutine è assente, contrassegnate dalla spiga barrata.

Curiosità sulla birra

La birra è una delle bevande più antiche, pare affondi le sue radici fin nell’antico Egitto; non era lo stesso tipo di birra che beviamo oggi, soprattutto per quanto riguarda la fermentazione che era naturale. Per le sue rilevanti proprietà nutritive veniva chiamata “il pane liquido” e veniva considerata un vero e proprio alimento.
Gli ingredienti tradizionali per ottenere la birra sono il malto, il luppolo e il lievito. Il malto, che per legge non deve essere inferiore al 60%, fino a qualche anno fa poteva essere solo d’orzo, mentre la birra di altri cereali doveva essere dichiarata in etichetta come birra di “fonte”. Dal 1998 è possibile produrre birra anche con frumento o con miscele di orzo e frumento; possono inoltre essere impiegati altri cereali (come il malto di riso), purché in misura non superiore al 40%.
Una caratteristica importante della birra è la schiuma, che la protegge contro l’azione ossidante dell’ossigeno e ne mantiene più a lungo l’aroma; la presenza di una schiuma bella stabile è indice di qualità e di freschezza.

Proprietà della birra

Le proprietà della birra si rivelano a partire dalla sua composizione: vitamine, magnesio, potassio e silicio, acqua e sostanze provenienti dal luppolo.
Oltre al notevole contenuto vitaminico (abbondanti sono quelle del gruppo B), il rapporto calcio-fosforo è quasi ottimale mentre è bassissima la quantità di sodio presente. La birra non contiene grassi e ha anche un certo tenore energetico, compreso tra le 300 e le 600 kcal per litro, per quella comune. Il potere energetico della birra non deriva solamente dall’alcol, ma anche da destrine e sostanze proteiche presenti nella bevanda.

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Il luppolo, che nella birra conferisce il classico gusto amaro e svolge una naturale funzione conservante, contiene la più alta concentrazione di molecole antitumorali (dette xantumolo).
In generale è la cosiddetta birra cruda, cioè non pastorizzata, la tipica birra artigianale, quella che apporta maggiori benefici all’organismo umano; l’assenza di pastorizzazione consente di mantenere intatte le proprietà organolettiche della birra, quelle che interagiscono in modo positivo con l’organismo umano.

1. La birra e il cuore

Bere qualche bicchiere di birra durante i pasti può essere di aiuto per prevenire le malattie del cuore: bere birra ogni giorno, a dosi moderate, riduce i rischi di malattie coronariche e cardiovascolari. La birra aumenta la produzione di colesterolo “buono” HDL e diminuisce quello “cattivo” LDL, comportando così una riduzione dell’attività dei fibrinogeni e delle piastrine, che sono i fattori che favoriscono la formazione dei trombi nel sangue.
Secondo uno studio olandese pubblicato sulla rivista scientifica Lancet, una pinta (56,1 cl) di birra al giorno protegge da attacchi di cuore più di un bicchiere di vino rosso o di altri alcolici. Le vitamine B6 e B9 (più comunemente nota come acido folico), sono molto importanti per neutralizzare gli effetti negativi dell’omocisteina, un amminoacido il cui eccesso, favorisce la comparsa delle malattie cardiovascolari.
E’ ormai risaputo che l’assunzione di moderate quantità di alcol riduce significativamente la mortalità legata a infarto e ictus, poiché aiuta il buon funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Queste proprietà benefiche sono da attribuire principalmente ai polifenoli, presenti nella materia prima, e ad altri microcomponenti a elevato potere antiossidante, che agiscono contro le sostanze tossiche come i radicali liberi.

2. L’effetto diuretico della birra

L’elevato contenuto in acqua, associato alla generosa presenza di potassio e mganesio e una ridotta quantità di sodio, favoriscono l’accelerazione del processo diuretico, conferendo alla birra le ben note proprietà diuretiche.
Quindi la birra, se assunta in quantità moderate, aiuta la naturale attività dei reni senza però alterare l’equilibrio dei liquidi e dei sali minerali presenti nel corpo; questo può determinare innanzitutto la diminuzione della formazione dei calcoli renali e un giovamento per la salute generale.

3. Un aiuto per la menopausa

Le ricerche condotte all’Instituto de Agroquimica y Tecnologia de Alimentos di Valencia hanno dimostrato che questo drink aumenta i livelli di estrogeni e quindi prolunga la funzione ovarica, ritardando i sintomi della menopausa.

4. Birra e tumori

Secondo l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, il luppolo della birra contiene diversi tipi di flavonoidi tutti dotati di un’attività antitumorale. Tra questi lo xantumolo, che è in grado di inibire la proliferazione di carcinomi mammari, ovarici e del colon. Solo alcune birre però hanno livelli elevati di questa sostanza e sono quelle dal sapore molto amaro e dalla schiuma persistente.

5. La birra non fa ingrassare

Contrariamente a quanto sostenuto da molti, la birra non fa ingrassare, anzi! La birra è poco calorica. Ovviamente l’apporto di calorie dipende dal tipo di birra, ma in generale si può affermare che tra le bevande alcoliche è quella meno calorica in assoluto e, addirittura, presenta valori più bassi rispetto a molte bevande analcoliche. Unica considerazione, occhio al doppio malto: rispetto a una normale birra con gradazione media di 4% le calorie vanno moltiplicate per due.
Secondo uno studio condotto dal German Institute of Human Nutrition e pubblicato sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, non sussiste una correlazione dimostrata tra pancia gonfia e consumo di birra. Nel caso di alcuni assidui bevitori, coloro che consumano circa due pinte al giorno di birra al giorno, l’evidente gonfiore addominale è spesso motivato da fattori genetici.

La Birra Artigianale

Da un po’ di anni a questa parte si è diffusa in Italia la moda della birra fatta in casa; si può acquistare un kit completo per la produzione autonoma di birra, con risultati che possono essere anche soddisfacenti. Inoltre, ultimamente sono nate parecchie microbirrerie, locali dove viene prodotta la birra, non in grandi quantità e solitamente cruda, cioè non pastorizzata. La pastorizzazione è un processo che permettere una più lunga conservazione della birra, ma che elimina anche tutti quei microorganismi che hanno un effetto positivo sul nostro organismo.
Come si prepara la birra in casa? I chicchi di orzo vengono messi in acqua a germogliare, fino a ottenere l’umidità necessaria, e poi a germinare. Si ottiene in questo modo il malto, che viene poi tostato in forno. La suddivisione cromatica della birra, e la conseguente distinzione in bionda, rossa e scura, dipende dalla maggiore o minore tostatura del malto. Dopo la tostatura, il malto viene macinato e messo in acqua. Si ottiene così il mosto, che viene portato a ebollizione e poi filtrato; in questa fase si aggiunge il luppolo. Il mosto viene poi fatto raffreddare e quindi fermentare in appositi serbatoi. Durante la fermentazione si aggiunge il lievito, che provoca la trasformazione del maltosio, contenuto nel composto, in alcol etilico e anidride carbonica. In base al lievito utilizzato si ottengono birre a bassa o ad alta fermentazione. Dopo la fermentazione, la birra viene lasciata a maturare per alcune settimane in appositi contenitori.
La birra si serve a una temperatura compresa tra 7 e 10 gradi.

Birra, elisir di bellezza

La birra oltre che un’ottima bevanda è utile anche per la nostra bellezza; già in tempi antichi si conoscevano le virtù benefiche della bevanda, innumerevoli soprattutto per la purificazione della pelle.
Le sue qualità aiutano la pelle a rigenerarsi, aiuta la pelle a eliminare le tossine e stimola l’epidermide a ritrovare il proprio equilibrio.
Oltre ai bagni di birra, che prevedono un bagno caldo con il corpo ricoperto da un impasto di malto e luppolo, dall’effetto rilassante e rigenerante per la pelle, è possibile effettuare anche massaggi rilassanti e reidratanti a base di lievito di birra e acquistare cosmetici prodotti dalla lavorazione di questa bevanda.
Per chi tiene alla cura dei propri capelli, e vuole capelli voluminosi e lucidi, suggeriamo di utilizzare la birra. Durante il lavaggio dei capelli provate a mettere tra lo shampoo e il balsamo anche della birra, le sue proprietà danno lucentezza ai capelli spenti e creano dei contrasti schiarendo le chiome in maniera naturalissima.
Un altro consiglio per rinforzare e lucidare i capelli è una maschera fai da te, che unisce i principi lucidanti del lievito di birra, le proprietà nutritive dell’uovo e dell’olio e le proprietà emollienti del miele.
In una ciotola mettete un rosso d’uovo e mescolate con un cucchiaio di olio. Unite un cucchiaio di lievito di birra e mescolate con cura, utilizzando una frusta per assicurarvi che il composto sia omogeneo. Ora aggiungete un altro cucchiaio di olio e continuate a mescolare e per ultimo un cucchiaio di miele e mescolate sbattendo per bene il composto.
Prendete un pennello e applicate il prodotto sui capelli, distribuendo con attenzione. Avvolgete poi la chioma prima nella pellicola da cucina e poi nella stagnola. Lasciate in posa 30 minuti, passati i quali, togliete tutto e lavate come di consueto. Se avete capelli rovinati, fate il trattamento una volta ogni 20 giorni, altrimenti ripetete la maschera una volta al mese.

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