Provola e fiordilatte di Agerola

Provola di Agerola gr. 750 circa

Peso : 750 gr. circa

 12,50

15 disponibili

Da Agerola (Penisola Sorrentina) la Provola affumicata di Agerola ottenuta esclusivamente dalla trasformazione di latte crudo di vaccino della razza pregiata di bovino agerolese.

Si presentano con una forma cilindrica leggermente schiacciata.

Peso gr. 750 circa

Ingredienti : Latte vaccino,caglio, sale.

Allergeni : Lattosio

Scadenza e data di produzione apposta sull’involucro 7 gg. circa

Da conservare in frigorifero a + 2°

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Valori nutrizionali su 100 gr. di prodotto:

grassi : 21 g

di cui saturi 11 g

Carboidrati : 1 g

Zuccheri : 1g

proteine 22 g

sale : 1,2 g

Valore energetico : 281 Kcal

Provola di Agerola: caratteristiche

provola di agerola

La provola affumicata di Agerola è un formaggio ottenuto dalla trasformazione di latte crudo di vacca a pasta cruda e filata, prodotto in Campania e in particolare ad Agerola.

Si differenzia dalla mozzarella di bufala per la sua forma cilindrica e leggermente schiacciata. Essendo affumicata, questa provola ha un colore paglierino, mentre la pasta elastica è di colore avorio. Proprio perché affumicata, la provola di Agerola non ha bisogno di essere consumata fresca e pertanto può essere conservata per un tempo maggiore rispetto alla mozzarella.

La lavorazione della provola di Agerola

provola affumicata di agerola

La provola di Agerola ha un processo di lavorazione che prevede una fase di filatura più lunga rispetto a quella della mozzarella, condotta manualmente: ciò viene fatto affinché la provola assorba una quantità minore di acqua e assuma una pasta più consistente.

L’affumicatura della provola avviene in un ambiente chiuso dove rimane a contatto con il fumo generato da paglia umida appositamente bruciata.

L’origine del nome “Provola”

provola di agerola

“Provola” è un termine che deriva dalla parola “Pruvatura” o “Pruvula” con il quale veniva fatto provare il formaggio una volta pronto: era un termine utilizzato per farlo assaggiare con un pezzo di pane ai componenti dell’adunanza dei religiosi, che andavano in processione presso il monastero di San Lorenzo in Capua. È dunque uno dei formaggi più antichi nati in Campania.